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Il drop e l’impatto sulla corsa

Il drop di una scarpa da running influisce sulla nostra corsa: vediamo insieme che cosa si intende per drop e come questo incida sulle performance di noi runner.

Il drop di una scarpa

Il drop può essere benissimo definito come la differenza tra la parte posteriore (tallone) e la parte anteriore (punta) della scarpa, espressa in millimetri (mm).

Nell’esempio grafico di seguito riportato possiamo vedere come l’altezza del tallone vale 35 mm, mentre la punta della scarpa ha una altezza dal suolo di 27 mm. La differenza tra i due valori, 8 mm, è il drop della scarpa.

Il drop

La maggior parte delle scarpe presenti oggi sul mercato hanno un drop che oscilla tra 0 e 12 millimetri. Questa differenza varierà anche in base alle dimensioni della scarpa. In ogni caso, tutti i modelli hanno stampato il valore del drop sull’intersuola o sulla stessa soletta interna, quindi non avrai difficoltà nel riconoscere il differenziale della scarpa.

La classificazione delle scarpe

Come abbiamo appena visto, il drop rappresenta un elemento caratterizzante di una scarpa da running. Vediamo ora come le scarpe vengono classificate in base al drop che possiedono. E’ possibile distinguere 4 principali tipologie:

  • Drop 0 mm: scarpe barefoot.
  • Drop 1-4 mm: scarpe minimal, flessibili e di basso profilo. 
  • Drop 4-8 mm: scarpe veloci con drop moderato (tra questi modelli possiamo ricordare a titolo di esempio New Balance 1080, Saucony Kinvara, Adidas Adizero Boston).
  • Drop 8-12 mm: scarpe ammortizzate con drop alto (tra questi modelli ci sono Asics Gel Nimbus, Brooks Glycerin, Nike Pegasus).
Il drop

Come influisce il drop sulla nostra corsa

La domanda che tutti quindi si pongono è: il drop di una scarpa è davvero così importante? La nostra risposta è affermativa, in quanto il drop influisce in misura rilevante sulla nostra corsa. Le scarpe con un drop moderato, fino a 6-8 mm, promuovono un primo contatto con la zona del metatarso, al contrario delle calzature con un drop alto (maggiore di 8 mm) che invece facilitano l’atterraggio con il tallone.

Il contatto con il suolo è un’azione fondamentale nella corsa perchè, sulla base di questa, saranno differenti anche i movimenti delle articolazioni nel dare la spinta al nostro passo. Nel primo caso, la caviglia subirà una leggera flessione plantare, mentre nella scarpe con drop alto lo sforzo sarà maggiore. Il drop, come ultima conseguenza, influisce anche sugli eventuali infortuni di un runner.

Scarpe con drop moderatoScarpe con drop alto
Promuovono un primo contatto con la zona del metatarsoFacilitano un contatto iniziale con il tallone
La caviglia realizza una leggera flessione plantareLa caviglia realizza una maggior flessione dorsale
Aumentano l’attivazione dei muscoli flessori (principalmente polpaccio e soleo)Si riduce il lavoro dei muscoli flessori plantari (polpaccio e soleo)

Qualsiasi cambiamento di drop deve essere accompagnato da una modifica della tecnica di corsa, nonché da un periodo di adattamento progressivo: non è possibile mantenere lo stesso programma di allenamento con una scarpa differente in termine di drop. Anzi, le variazioni di drop significative sono tendenzialmente sconsigliate in quanto, per evitare infortuni, occorrerebbe procedere gradualmente.

Un buon consiglio potrebbe essere quello di alternare le scarpe da running, cambiando quindi il loro differenziale: leggi l’articolo sulla rotazione delle scarpe da running per capire i benefici che ne derivano!

Buona corsa!