Conoscere il proprio appoggio del piede e capire se si è pronatori, supinatori o neutri è importante per prevenire gli infortuni. Vediamo insieme quali sono le diverse caratteristiche relative agli appoggi del piede durante la corsa.
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Siamo tutti pronatori
Quando corriamo dovremmo appoggiare prima la parte esterna dell’avampiede per poi continuare la cosiddetta “rullata” ruotando leggermente il piede verso l’interno, dando la spinta finale con la parte centrale del piede. Questo movimento, del tutto naturale, è chiamato pronazione.
Tutti noi, però, abbiamo un modo unico di correre dovuto alle differenze nei nostri corpi, al livello di abilità e agli eventuali infortuni subiti in passato. Possiamo quindi affermare che ognuno ha un diverso grado di pronazione. Può capitare che in alcune persone la pronazione sia più o meno accentuata, influenzandone così il modo di correre.
La scelta delle scarpe deve essere fatta avendo conoscenza del proprio tipo di pronazione. Occorre aggiungere, inoltre, che il grado di pronazione varia anche durante la corsa, tendendo ad aumentare insieme all’affaticamento muscolare, che provoca un maggiore appiattimento della pianta del piede e una maggiore flessione della caviglia.
Le 3 tipologie di appoggio
Una recente ricerca, presentata anche sul sito ufficiale Asics, riporta come ben 4 corridori su 5 rischiano di subire infortuni a causa di scarpe non adatte al proprio tipo di corsa. Vediamo allora le principali caratteristiche relative ai 3 tipi di appoggio di un runner:
- Neutro: ha pronazione normale e si orienterà su scarpe con appoggio neutro. A questa categoria appartiene quasi metà della popolazione.

- Iperpronatore: il piede tende a collassare troppo verso l’interno e quando si corre le caviglie tendono a formare con la gamba un angolo verso l’interno. Il corridore iperpronatore dovrà orientarsi su scarpe con un alto gradi stabilità a seconda del livello di pronazione stessa.

- Supinatore: appartiene a questa categoria solo il 5% della popolazione. In questo caso il piede tenderà ad appoggiare verso l’esterno (al contrario dell’iperpronatore). Non esistono in commercio scarpe che correggano questo problema, infatti un’eventuale correzione andrebbe a irrigidire ulteriormente l’articolazione della caviglia, già tipicamente rigida nel supinatore. Si raccomanda dunque di optare per scarpe neutre con una buona flessibilità ed ammortizzazione.

Nessuno è perfettamente simmetrico, quindi è facile che un piede proni più dell’altro. Oggi la maggior parte delle scarpe da corsa sono neutre e questa è la categoria più adatta alla maggior parte dei runner. Se però soffri regolarmente di infortuni e hai un elevato grado di pronazione o supinazione occorre farsi consigliare un modello specifico dai rivenditori specializzati.

A quale categoria apparteniamo?
La pronazione dipende da moltissimi fattori, a partire dalla conformazione del piede e delle gambe. Esistono dei test che possono darci degli indizi sul nostro tipo di appoggio, come ad esempio la valutazione del consumo delle nostre scarpe dopo qualche centinaio di chilometri di corsa.

La cosa migliore rimane comunque quella di farsi vedere da un esperto mentre corriamo su un tapis roulant; solitamente ci possiamo rivolgere ad uno studio di medicina dello sport o in un negozio specializzato in running. Qui saremo valutati attraverso il test dell’appoggio, utile per capire la scarpa da running adatta al nostro modo di correre.
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Buona corsa!