HomeRunningMental CoachingOgnuno ha la sua maratona da vincere

Ognuno ha la sua maratona da vincere

In questo articolo, scritto dalla Psicologa Psicoterapeuta Tiziana Campanella, analizzeremo come gli obiettivi personali siano alla base di ogni record sportivo, indipendentemente dalla distanza o velocità alla quale si rincorrono.

Il Record mondiale di Aleksander Sorokin

Verona, 17-18 settembre 2022. Aleksander Sorokin stabilisce il nuovo Record Mondiale delle 24 ore correndo 319 km. Lui è un ultra-maratoneta, certo, e, soprattutto, uno dei più forti a mondo.

Quello che forse molti non sanno è che Sorokin, prima di essere un corridore, ha rivelato alla rivista Running Magazine che pesava 100 kg e che ha iniziato a correre a 32 anni proprio per rimettersi in forma.

In soli 9 anni, a 40 anni, trova il coraggio, la forza e la motivazione per battere ancora se stesso migliorando di oltre 10 km il suo stesso Record Mondiale stabilito in precedenza.

Maratona da vincere - Aleksander Sorokin

La Maratona di Eliud Kipchoge

Maratona di Berlino, 25 settembre 2022. Eliud Kipchoge batte di 30 secondi e segna così il nuovo Record Mondiale di Maratona in 2h:01:09. E sul suo profilo Facebook scrive:

I limiti sono lì per essere infranti. Da me e te insieme. Posso dire di essere oltremodo felice oggi che il Record Mondiale ufficiale sia ancora una volta più veloce. Grazie a tutti i corridori del mondo che ogni giorno mi ispirano a spingermi oltre, per cui spero che questo risultato ti ispiri a superare i tuoi limiti. Che sia la tua prima corsa, un nuovo record personale e qualsiasi altra via di mezzo. Credi che con il cuore e la mente giusti si possa raggiungere la grandezza in tutta la vita.

Maratona da vincere - Eliud Kipchoge

Le corse di Beatrice

Reggio Emilia, 21 settembre 2021. Beatrice inizia a correre ogni mattina alle 04.00 e lo fa con costanza ogni giorno a seguire per imparare così a non avere più paura del buio. E non solo.

Scopre che l’altro timore, cioè quello di non avere tempo per correre, in realtà è solo un timore, frutto del pensiero, e scopre con l’esperienza che quel tempo che dedica ogni mattina alla corsa è prezioso e non ruba nulla al suo ruolo di lavoratrice e mamma. La sua determinazione ispira così altre persone a sfidare ciascuno la propria ombra personale.

La mezza maratona di Maurizio

Torino, 22 maggio 2016. Maurizio a 29 anni vince la sua prima mezza maratona. E la prima non si scorda mai, soprattutto perché è stata basata su allenamenti tutti programmati personalmente, senza l’aiuto di nessuno, alle prime armi, fidandosi esclusivamente di sé e della personale capacità di organizzare la preparazione, puntando dritto all’obiettivo.

Non aveva mai corso così tanto. Sentire per la prima volta le gambe correre per 21 km di fila, di correre su una gara lunga, più lunga di quel che immaginava, gli permette di tagliare il traguardo in mezzo alle altre persone, di dimenticare il numero di arrivo e di sentirsi felice come se fosse l’unico vincitore. Grato di sentirsi 1°, prima di tutto con te stesso.

Il PB di Silvia  

Roma, 24 settembre 2022. Silvia a 40 anni fa il suo Personal Best di 8 km in un’ora. Gli otto chilometri più belli della sua vita, dopo che il primo attacco di artrite reumatoide la lascia senza fiato e senza camminare per mesi, due anni prima.

Camminare poteva diventare un sogno ma correre adesso è diventato per lei come scalare la montagna della sua vita. E quando per i dolori un chilometro sembrava troppo, adesso si mette in testa una corona di alloro e continua a volere andare sempre più lontano.

Personal Best

Ora, perché vi racconto tutto questo?

Siamo rimasti tutti molto colpiti dall’impresa di Eliud Kipchoge ma molto più dalle sue parole. Ognuno ha la sua maratona da vincere.

Esci a correre. Entra in te stesso”, scrive qualcuno su Twitter. Sui segreti per migliorare il proprio Personal Best si scrive molto, come ad esempio Come migliorare il tuo PB in 10 mosse. Strategie, programmi, allenamenti, attenzione alla nutrizione.

Ma la battaglia che sia quella di Sorokin, di Eliud, Beatrice, Maurizio o Silvia, è una battaglia vinta con la testa, la determinazione e, soprattutto, il cuore.

C’è una cosa di cui abbiamo bisogno nella vita per andare avanti. Sì di tante altre secondarie, d’accordo. Ma qual è quella forza interiore che ci fa tendere e protendere verso una meta da raggiungere tollerando sforzo, dolore e fatica?

L’obiettivo

E non di certo perché è solamente un punto cui arrivare, ma soprattutto perché rende il percorso per raggiungerlo “attraversabile”, “possibile” e a volte manda in frantumi tutti gli impedimenti mentali creati.

L’esperienza personale che rende un obiettivo realizzabile diventa la traccia mnestica, la memoria corporea che non ci fa smettere di desiderare e quindi di sognare.

L’obiettivo personale è il motivo per cui migliorare. Di volta in volta. Non importa che sia un record mondiale o un piccolo traguardo raggiunto. Quello che accomuna queste esperienze è che dopo tanta fatica, dopo la lotta con la mente che ti dice “molla”, tu vai avanti e credi in te e in quel km in più o minuto in meno da conquistare.

E tutto il resto scompare. Esisti solo tu con il tuo corpo. E le emozioni abitano lì.

Vedremo nel prossimo articolo come invece lo stress (anche lo stress lavorativo) può influenzare la corsa, e quali sono le tecniche per scaricare la tensione.

Maratona da vincere

Articolo scritto dalla Dott.ssa Tiziana Campanella – psicologa psicoterapeuta individuale e di gruppo, specializzata in analisi Bioenergetica, tecniche psico-corporee, regolazione delle emozioni, rilassamento progressivo, conduttrice di classi di bioenergetica volta alla gestione delle energie e alla riduzione dello stress.

Responsabile dei contenuti del blog salutementale.net e coordinatrice della Redazione della Salute Mentale “Centro Studi e Documentazione L.Attenasio-V.Marzi” del Dipartimento di Salute Mentale ASL Roma 2.

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