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I tre antecedenti per sperimentare il flow

In questo articolo, scritto dalla Psicologa e Mental Coach Veronica Bertarini, ci soffermeremo sui fattori che conducono all’esperienza di flow durante la corsa.

Il flow

Il concetto di “flow” si riferisce a un’esperienza ottimale durante la quale mente e corpo sono perfettamente in sintonia, mentre si è impegnati in un compito specifico. Perché è così importante per uno sportivo? Semplicemente perché l’esperienza di flow spesso corrisponde alla peak performance.

Durante il flow si è totalmente immersi nel compito che si sta svolgendo, esiste solo il tempo presente, non ci sono altri da compiacere, nessuna aspettativa ed il piacere non è dato da una ricompensa esterna per ciò che si sta facendo, ma deriva dall’azione stessa.

Questo fenomeno è stato ampiamente studiato a partire dagli anni ‘70 ed il primo ad identificare il flow attraverso le proprie ricerche fu di Mihaly Csikszentmihalyi.

Contrariamente a quello che abitualmente crediamo, i momenti migliori delle nostre vite, non sono passivi, ricettivi, rilassanti.

I momenti migliori, di norma, occorrono quando il corpo o la mente di una persona sono portati al proprio limite in uno sforzo volontario per realizzare qualcosa di difficile e meritevole.

Tratto da “Running Flow – Tecniche mentali per correre più velocemente”; Mihaly Csikszentmihalyi, Philip Latter, Christine Weinkauff Duranso

Negli ultimi dieci anni, grazie a risonanza magnetica, TAC ed altri strumenti di valutazione siamo arrivati a comprendere:

  • gli antecedenti che conducono al flow
  • i benefici che il flow apporta sulla qualità di vita
  • il ruolo del cervello nel flow
  • i tratti di personalità di coloro che sperimentano maggiormente il flow
Il flow

In questo articolo ci soffermeremo sul primo punto, ovvero sugli antecedenti che conducono all’esperienza di flow. Come dico sempre ai miei atleti “Non esiste una formula magica per entrare nella zona di flow”, ma esistono delle condizioni che la favoriscono, ed è quindi importante lavorare su quelle variabili con impegno e costanza, affinché possano favorire il manifestarsi del flow.

I ricercatori hanno identificato 9 dimensioni, la cui somma può generare un’esperienza completa di flow: 3 di queste sono definite antecedenti e le restanti risultati del processo.

Antecedenti:

  1. Obiettivi chiari
  2. Equilibrio sfide-competenze
  3. Feedback immediati

Risultati del processo:

  • Attenzione focalizzata
  • Fusione tra azione e consapevolezza
  • Senso di controllo
  • Perdita dell’auto-consapevolezza
  • Destrutturazione del tempo
  • Motivazione intrinseca

I tre antecedenti

Le nove dimensioni dell’esperienza di flow non sono casuali, ciò significa che in quasi tutti i casi i tre antecedenti devono essere presenti affinché possano farvi seguito i risultati del processo. Vediamo i tre antecedenti nel dettaglio:

Obiettivi chiari

Una famosissima frase di Seneca ci dice che “non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”; detto in altri termini, è importante avere degli obiettivi chiari e ben definiti. Formulare bene i propri obiettivi è importante quindi, ma non è l’unica variabile da tenere in considerazione.

Un aspetto rilevante riguarda infatti la formulazione di obiettivi a breve, medio e lungo termine; a tal proposito la ricerca sulla motivazione (Dweck, 1986; Emmons, 1992) suggerisce che gli esseri umani hanno maggiori possibilità di perseverare verso obiettivi più astratti e grandi, quando dispongono di obiettivi incrementali più piccoli lungo il percorso.

Il flow

Equilibrio sfide-competenze

Per sperimentare il flow è necessario trovare una sfida che da una parte sia alla tua portata, ma dall’altra ti richieda uno sforzo. Obiettivi troppo semplici da raggiungere demotivano e la risultante è la noia, mentre obiettivi troppo sfidanti, non rapportati al tuo livello di competenza, non faranno che metterti ansia.

Trovare un buon equilibrio tra sfide e competenze non è cosa semplice, ma più esperienza maturerai nel saper definire i tuoi obiettivi, più sarai in grado di farlo per le sfide future.

Una recente ricerca ha dimostrato che il flow potrebbe essere raggiunto anche in una situazione in cui le tue competenze sono superiori alla sfida. Questo avverrebbe quando ti senti a tuo completo agio con quell’attività, oppure quando attribuisci un’importanza elevata a quell’attività.

Il flow

Feedback immediati

Durante l’attività è di fondamentale importanza prestare attenzione ai feedback interni ed esterni, poiché il tuo obiettivo potrebbe richiedere degli adattamenti durante l’azione. Impara innanzitutto ad ascoltare il tuo corpo e a reagire alle sue richieste poiché se apporti delle modifiche, il tuo corpo reagirà positivamente, aumentando la possibilità di sperimentare il flow.

Per aumentare questa consapevolezza serve l’esperienza certo, ma anche le pratiche di mindfulness possono essere un valido aiuto. Più sarai in grado di focalizzare l’attenzione ai segnali del tuo corpo e ai fattori ambientali e più riuscirai a sfruttarli a vantaggio della tua prestazione.

Il flow

L’aumento di queste capacità non ti permetteranno solo di aumentare le probabilità di sperimentare il flow, ma ti aiuteranno ad aumentare il tuo senso di autoefficacia incidendo in modo positivo sulla tua performance.

Articolo scritto dalla Dott.ssa Veronica Chantal Bertarini – Psicologa e Counselor, specializzata in Psicologia dello Sport e Mental Coaching.

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