L’articolo di oggi, redatto dalla Psicologa e Mental Coach Veronica Chantal Bertarini, si focalizza sugli aspetti necessari per superare i nostri limiti in ambito sportivo.
Indice dei contenuti:
I limiti: significato
Per prima cosa guardiamo al significato etimologico del termine “limite“. Esso deriva da due differenti sostantivi latini, ossia limes, limitis e limen, liminis. Il primo assume un’accezione negativa di confine, che costituisce per l’uomo una barriera invalicabile; al contrario, il secondo ha il valore di soglia, rappresentando per l’uomo passaggio, un’apertura verso nuovi orizzonti.
Partendo dall’etimologia possiamo vedere come nella cultura greca, al contrario della nostra, il limite aveva lo scopo di delineare il “conosciuto” dal “non conosciuto” e tale limite non andava valicato. Vi ricordate Ulisse che venne punito per la sua intenzione di oltrepassare il confine del mondo conosciuto? Questo perché nel passato il limite provocava perlopiù paura.
E oggi? Oggi il limite ha assunto più la seconda accezione, quella di apertura, e spesso, se non lo si riesce a superare, determina rabbia. Questo si riflette anche nei contesti sportivi, dove spesso la tensione dell’atleta è al superamento del proprio limite.

Limiti relativi ed assoluti
I limiti possono essere relativi oppure assoluti. Il limite relativo è quello che riguarda noi stessi e le nostre potenzialità, mentre il limite assoluto è dove l’uomo può arrivare. Tale limite è molto difficile da individuare e in campo sportivo, ad esempio, oggi vengono raggiunti limiti fino a pochi anni fa impensabili!
I fattori psicologici giocano un ruolo chiave: un record non superato per decine di anni improvvisamente viene superato, ed ecco che subito dopo un altro atleta supera il nuovo limite. Questo insegna che la mente gioca un ruolo veramente importante: pensare che una cosa sia possibile, la rende possibile! Molto spesso i limiti sono nella nostra mente più che nel nostro fisico.

Superare i propri limiti
Vediamo allora quali sono alcuni dei punti chiave mentali che servono per provare a superare i propri limiti.
- Positività
L’ho già anticipato (qui), ma è bene ribadirlo. Credere di potercela fare è assolutamente fondamentale per farcela realmente! Pensare positivo non significa affatto non vedere gli ostacoli o sottostimarli. La positività sana, infatti, si basa sul realismo; vedo l’ostacolo ma invece di pensare alla difficoltà, la mia mente si proietta già verso la soluzione della stessa.
- Consapevolezza
Supera i propri limiti chi è consapevole dei propri limiti. L’inconsapevole, infatti, rischia di essere un incosciente e se pensiamo a sport estremi, quali l’alpinismo, capiamo bene che essere consapevoli dei propri limiti ha a che fare con il non mettere a rischio la propria vita.
Leggendo il libro “Il cacciatore di 8000. La mia sfida alle montagne più alte del mondo” dell’alpinista Marco Confortola, questo concetto è presente in più passaggi, poiché non importa quanti anni ti sei preparato a quella spedizione, se il fattore di rischio diventa troppo elevato, anche a poche centinaia di metri dalla vetta, bisogna sapersi fermare. Per fare questa scelta, capite bene come sia fondamentale essere estremamente consapevoli dei propri limiti!

- Creatività
Ricordate quel gioco di dover unire i puntini senza staccare la penna dal foglio per creare una figura geometrica? Tale gioco ci mostra come per riuscire nell’impresa sia necessario “uscire dagli schemi” imposti dalla nostra mente.
Talvolta vale lo stesso anche nel superamento del limite. Il “pensiero laterale“, termine coniato dallo psicologo maltese Edward De Bono, è una modalità di risoluzione di problemi logici che prevede l’osservazione del problema da diverse angolazioni ed è alla base della creatività. È ciò che ci serve sviluppare per imparare a vedere oltre, per riuscire a trovare le soluzioni anche quando queste non sono presenti negli schemi convenzionali.
- Resilienza
Per chi desidera superare i propri limiti, errore non è fallimento, bensì parte di un inevitabile processo verso il successo. L’errore è fondamentale per capire come fare diversamente la volta successiva. L’errore è la base del miglioramento della nostra strategia. L’errore non è mai un fallimento, nemmeno quando ci impedisce di conquistare una vetta di 8.000 a poche centinaia di metri dalla vetta, nemmeno se questo comporta poterci riprovare dopo anni!
Il modo in cui vediamo ed interpretiamo ciò che non va fa realmente la differenza tra chi si arrende e chi non demorde. Ecco perché la resilienza è una delle caratteristiche chiave di coloro che superano i propri limiti relativi!
- Motivazione
La motivazione è il motore, niente di tutto ciò che ci siamo detti sarebbe possibile senza una reale motivazione! La motivazione è quella forza che risponde alla domanda “Perché lo fai?”, ognuno ha la propria anche quando si fanno attività simili.
Essere realmente consapevoli della propria motivazione è fondamentale per ricordarla nei momenti di difficoltà e a volte non è affatto scontata. Conoscerla è altresì importante per investire tutta la nostra energia in obiettivi che ci possono far sentire realmente bene poiché rispondono ai nostri bisogni.
Ognuno di questi punti può essere allenato e potenziato attraverso un percorso di mental training, favorendo la riuscita del proprio obiettivo di superamento del limite.
Non importa quante volte ti sbagli o con quanta lentezza avanzi, continui ad essere di gran lunga più avanti di chi non ci prova
Anthony Robbins
Articolo scritto dalla Dott.ssa Veronica Chantal Bertarini – Psicologa e Counselor, specializzata in Psicologia dello Sport e Mental Coaching.
- Web: sportlifementalcoach.net
- Instagram: psicologaveronicabertarini
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Buona lettura!